Dove poggia le zampe l’ebete del terzo millennio, il parvenu, consuma e distrugge. Ora l’ebete arriva a cavallo della bicicletta per consumare e distruggere. Il suo compare gli prepara una colata di cemento e se il parvenu fa in tempo a scansarsi, fra qualche anno potrà pedalare su piste ciclabili nuove di zecca che girano attorno a cespugli di fiori finti in periferie desolate e tristi. Le piste saranno raggiungibili rigorosamente in auto. L’ebete del terzo millennio è il guerriero vittorioso di questo stupido secolo.
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