Dolore di donna

pettinata al filo di luce
persiana impertinente
– ti ricordi il ferretto difettoso? –
un alito e si schiude

nello  specchio, con l’alba
rimbalza un grigiore
sulla  forcina, tra i capelli, negli occhi

vienimi incontro dal viale
i castagni taceranno
ti giuro

c’è un dolore nell’aria
e parole per non dirlo
cos’è che nuvola fra  gli occhiali scuri
dentro il cappotto
sotto il maglione marrone, cos’hai

sfiorarti la mano
è scarica di cielo in tempesta
devo tenerla fra le mie
l’altra, dalla guancia  tormenta i capelli
– sembrava un vezzo normale –

le braccia si cercano, cani d’istinto
si toccano i corpi
carezze pesanti
strette asfissianti

indomite  morse
gli abbracci
nodosi legacci

un lamento sottile dentro la  voce
dalle viscere del mondo, s’arrampica
parola che inciampa
negli  appuntiti singhiozzi
schizzi di lava


scoppia il dolore dal ventre tuo
scoppia il dolore
nostro
è morto
il figlio

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3 risposte a

  1. RosaTiziana ha detto:

    Triste ma bella. 🙂

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  2. gattasoriana ha detto:

    Speriamo tu possa portare fortuna.
    La poesia è molto triste, ma bella. E’ tua?
    Auguri

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  3. diLumeriflesso ha detto:

    Più che triste la trovo straziante e mi fa paura aggiungere domande.
    Bellissima, comunque

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